Λουκιανός

Falsi profeti, guerre celesti e venti di tramontana

 Corso di Greco in rete, 29 maggio-17 luglio 2021

Per Luciano, nato sulle rive dell’Eufrate, l’Attico non era né la lingua madre né una parlata d’uso corrente, ma un idioma dell’anima e della fantasia, uno strumento per evocare mondi remoti e plasmarne di nuovi. Chi si cala nella lettura delle sue opere si vede sfilare davanti i personaggi più disparati: asceti e prostitute, tiranni e tirannicidi, contadini bercianti e ballerini depilati, soldati, poetastri, filosofi da trivio, sapienti e ciarlatani provenienti dalla Scizia, dall’Egitto, dall’India.

In un siffatto caleidoscopio di caratteri e di situazioni, la prosa di questo scrittore ci appare come un miracolo e un paradosso: proprio nella consapevolezza di avere a che fare con una lingua morta, Luciano riesce a maneggiare l’Attico in modo tale da estrarne i succhi più intensi, distillandoli in un dettato sinuoso, vividissimo, capace di cogliere le più sottili vibrazioni del reale. Tale felicità espressiva è, insieme alla potenza satirica e alla fantasmagoria d’immagini ch’egli riesce ad adunare nelle sue opere, ciò che più ci affascina in questo autore tardo e al contempo estremamente classico. Molti sono affascinati dal riso amaro di Luciano e dallo sguardo impietoso con cui egli osservò le mode filosofiche e le pose dei dotti del suo tempo. E nonostante l’enorme mole di opere attribuitegli, il silenzio dei contemporanei e dei posteri ha fatto sì che la vita di quest’uomo rimanesse per noi un mistero.

In questo corso toccheremo alcuni tra i temi che Luciano trattò con maggior passione: l’amore per la Grecità ormai declinante, l’odio per gli impostori e i falsi filosofi, il gusto del sogno e dell’invenzione.

Le lezioni saranno tenute interamente in Greco antico e consentiranno ai partecipanti non solo di comprendere in profondità le opere di Luciano, ma anche di progredire nella padronanza attiva del dialetto Attico attraverso esercizi mirati.

Ultimo giorno per iscriversi:

28 maggio 2021

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